Mission

Eccomi qui, il percorso per avere una tana tutta mia, e' stato lungo e non e' ancora finito Perché custodire tutti i ricordi solo nel mio cuore, nella mia mente, sul mio computer ? Cosi' mi sono decisa....

mercoledì 19 giugno 2013

Visto il caldo afoso e improvviso di oggi 19 giugno...

.... ho deciso di recuperare una pagina di diario relativo alla mia casetta scritto questo Marzo quando la nostra città era presa dall'assedio dalla sferzante bora che trasformava la pioggia caduta su ogni cosa, in ghiaccio  duro e spesso, trasparente e cristallino: caramellando fiori, macchine e .... strade. 




Cronaca di una mattinata di follia 26 Marzo 2013

Ieri sera ho finito di lavorare nella "non riscaldata soffitta"  con i brividi  per un inizio di "boh?" influenza o simili per cui mi sono messa sotto le coperte ma la clemenza ha voluto che il riscaldamento centralizzato fosse funzionante (intorno ai 16 gradi).
 
Oggi mi sono svegliata con tutto ghiacciato (non in casa per fortuna :) dove godevo dei miei sempre 16 gradi)

Chi segue i lavori della mia futura "maisonette" mi ha sollecitato che andassi a controllare la copertura dei travi del solaio appena installato e quindi esposto alle intemperie: "dice facile lui !" Tutte le strade erano percorribili a fatica a piedi. Il comune aveva invitato tutti a un "stattevene a casa". Ma per la casetta si fa questo e altro... Per cui sono partita di buona lena, per strade ghiacciate e in salita, con il rompighiaccio in spalla  e ghiaccini ai piedi.
Sono arrivata al bordo della stradina di casetta mia.
E li' la cosa erano : caz... amari anzi amarissimi [licenza poetica].
Ghiaccio duro e cristallizzato al max. Un lungo e ripidissimo scivolo (pendenza del 30% almeno).
Con santa pazienza mi sono messa a romperlo. Impresa temeraria: vista l'inclinazione, facevo già fatica a stare in piedi.
Quindi ho chiesto ai vicini che mi prestassero del sale. E non senza qualche commento del tipo : "e va beh poi ci toccherà andare  a prenderlo di nuovo" me l'hanno dato.
Finita ? Macche'. Sono riuscita a perdere il rompighiaccio. Il lungo bastone ha preso a correre allegramente per la stradina per fermarsi sornione trenta metri più in giù, proprio provocatoriamente davanti al mio portone.
PANICO TOTALE!!
Saggio ,a quel punto, tornarsene a casa. 
Geniale, sedersi e lasciarsi andare in caduta libera come i bambini.
Io no! cocciuta e orgogliosa ho preteso di stare in posizione eretta: 
ho rischiato l'osso del collo anzi direi più propriamente l'osso del "culo" [sempre licenza poetica] ma alla fine sono  riuscita, aggrappandomi per le ringhiere delle proprietà attigue, con un andatura da "oca ubriaca sul ghiaccio", ad arrivare nuovamente al rompighiaccio. Con santa pazienza, tanto olio di gomito e un po' di sale (i vicini non s'erano scialati a riguardo) sono riuscita a pulire la stradina, spalare la neve e scopare quello che era rimasto.
Un furgoncino della manutenzione strade passava, allora, per la strada principale. L'ho rapinato di un sacco di salgemma.... Beh, io ne  avrei voluto solo un po', da tornare ai vicini, ma loro mi hanno "generosamente" piazzato un sacco di 25 kg. Che "grazie al cielo", anzi al ghiaccio stradale, sono riuscita a trascinare (da sola) fino alla stradina per beneficare il secchio dei vicini e versarne una parte  sul lavoro completato. 
Poi arrancando sono tornata a casa non senza aver controllato che in casetta fosse tutto abbastanza sotto controllo. 

.... ah dimenticavo per onor di cronaca... alla fine e' spuntato il sole che ha sciolto tutto ... porca ...[licenza poetica]. Per cui dopo l'attività riposante della mattina, "fresca" sono andata a lavorare...

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